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Iwata schiera una R1 rivista e corretta e il contingente di piloti più giovane del campionato. Basterà per eliminare il falso storico di una grande Casa raramente protagonista tra le derivate di serie?
Mirko Colombi
19 feb 2020 (Aggiornato il 20 feb 2020 alle 13:29)
Gerloff è giovane e talentuoso, ma dovrà abituarsi a tante cose nuove. Le piste e gli avversari, ma non soltanto: la R1 del Mondiale è un po’ diversa rispetto a quella del MotoAmerica e le gomme Dunlop prototipo non c’entrano nulla con le Pirelli di concezione stradale. Non è finita qui: come ogni pilota proveniente dagli States, Garrett dovrà imparare e ragionare in millimetri, al posto dei pollici usati da quelle parti. Tutto il resto, sarà per il texano una nuova esperienza, a meno che non riesca a ripetere le gesta del “vicino di casa” Spies, vincente al primo anno in SBK. Difficile, non impossibile; chi lascia l’amata patria, viene da queste parti per un motivo ben preciso: il titolo mondiale.
Caricasulo è il nome dell’Italia che crede nelle derivate di serie e fa bene: il primo posto nella Supersport è sfuggito per poco al ravennate, che non ha saputo essere freddo nei momenti delicati della stagione. Inesperienza emotiva a parte, a “Carica” la grinta e la velocità non vanno tolte, soltanto dovrà prendere le misure alla 1000, che ha qualcosa come 100 cavalli in più e una gestione elettronica tutta da scoprire, per possibilità e settaggi. Il vantaggio, rispetto al compagno di box Gerloff, risiede nel fatto che Federico già conosce ambiente, circuiti e mentalità. Proprio lui potrebbe essere la sorpresa 2020 e in GRT lo sperano parecchio.
Sembra prematuro e improbabile pronosticare Baz come prossimo campione del Mondo, non perché al francese manchino le doti, quanto per le condizioni che ha attorno. Baz è consistente, il team dei fratelli Ten Kate sa come vincere, ma una squadra con un solo attaccante quanti goal può segnare?
Qualora il gigante transalpino – passa il metro e novanta di altezza - segnasse di testa, in rovesciata, su punizione (un modo per dire che potrebbe essere sempre competitivo) come si difenderebbe dagli assalti delle coppie Kawasaki, Honda, BMW e Ducati? Gli “altri” piloti in blu Yamaha faranno il loro lavoro, ovvero, gare pensando soltanto a loro stessi. Giustamente. Baz, quindi, potrebbe ritrovarsi nel sandwich, più e più volte, incastrato e castrato.
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