Temi caldi
Tra aneddoti e curiosità, il Corsaro ripercorre gli anni trascorsi tra le derivate di serie, in compagnia del Direttore Federico Porrozzi, Giovanni Di Pillo e Fabrizio Porrozzi
Motosprint
15 giu 2020 (Aggiornato alle 16:51)
Dopo essere ritornato in moto a Misano, dopo sei mesi di astinenza, Max Biaggi è stato protagonista di una puntata del nostro Scatto Sprint, in cui ha ricordato gli anni trascorsi in SBK. Un'avventura iniziata nel 2007, dopo un test a Vallelunga, in cui il Corsaro ha subito lasciato il segno. Ma, passando dai prototipi alle derivate di serie, come si è trovato Max al suo debutto nel Mondiale SBK?
"Noi del Motomondiale abbiamo sempre avuto grande rispetto dei piloti della Superbike - ha spiegato Biaggi - Non è che li abbiamo mai visti come una categoria di 'serie B'. Sappiamo quanto è difficile, quanto coraggio ci vuole a guidare anche le moto di produzione, o più derivate dalla produzione. Dunque non è vero che sono state sempre 'buttate in un angolo'. Tanto è vero che qualche pilota passato da quella categoria alla Superbike, ha visto che non era così semplice".
"Io la Superbike, quando l'ho provata la primissima volta - ha continuato il romano - l'ho trovata una moto molto più 'grossolana' rispetto alla MotoGP, più pesante. Tutte le reazioni in sella erano tutte un po' più lente rispetto a quello a cui ero abituato dal prototipo. Ma tutto è derivato dal peso e dalle gomme, perché come cavalli non ne ha pochi una Superbike. Però poi, quando riesci a prendere un po' di feeling diventa molto, molto divertente, perché sono moto che danno spazio all'interpretazione del pilota. Dunque, se sei un pilota preciso nelle linee, o meno, preciso, riesci comunque a essere competitivo. La MotoGP in questo è meno permissiva. Se non sei uno che riesce comunque a far strada sempre, a essere comunque competitivo nei tempi, se hai una guida molto 'grossolana' è difficile che riesci a essere competitivo".
Che sensazione ti ha dato la vittoria all'esordio in Qatar?
"Andiamo con ordine, dopo lo stadio Olimpico nel 1996 o '97, quando ho fatto il giro della pista, mi sembra con l'Aprilia o con la Honda, durante la partita Roma - Cagliari. C'erano 80-90.000 persone. stata un'emozione pazzesca perché andavo a due all'ora e sentivo la gente che faceva rumore, urlava, incitava. Quella di novembre..."
Guardate il video per il racconto completo!
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90