Ogni anno tributiamo sentitamente il compianto Fabrizio Pirovano, il vero Re di Monza assoluto, poiché nato esattamente di fronte al circuito brianzolo, gran conoscitore di un tempio della velocità che il resto del mondo ci invidia, icona di una filosofia da corsa unica e difficilmente ritrovabile.

Non sono complimenti scritti a caso, i nostri. Se avete conosciuto l'uomo e il pilota, confermerete, anzi, ne aggiugerete di ulteriori. Oggi il Piro avrebbe soffiato 62 candeline, essendo lui classe 1960 e del primo febbraio. La sua sponteneità, unita a schiettezza e onestà, ci mancano, ma porteremo ogni sua qualità sempre con noi, nonostante sia mancato il 12 giugno del 2016, a soli 56 anni.

Signore & Signori, ecco "Piroscafo", imbattibile sul bagnato monzese

In una delle tantissime corse di cui è stato protagonista a Monza, pioveva. E non poco, perché l'acqua cadeva dal cielo a catinelle, non solo da rendere l'asfalto scivoloso come una piscina, bensì da offuscare la visuale alle moto che costituivano il gruppone.

Sicché, Fabrizio disse: "Vabbè, per evitare di non vederci un'acca, devo stare davanti dal primo all'ultimo giro. Solo in quel modo non avrò spray e problemi di sorta. Sapete che faccio? Parto forte e semino tutti. Ecco qui". Andò proprio così: Pirovano scattò come un missile, poi impose un passo insostenibile al resto della flotta.

Dopo aver affondato il "nemico", nel parco chiuso situato nel lungo rettilineo dei box, tra i tanti commenti ricevuti il vincitore sentì dirsi una cosa del genere: "Bravissimo Fabrizio, sei stato grande! La pista era insidiosa, pioveva forte e ci mancava solo l'Arca di Noè. Da oggi, per me tu sarai Piroscafo, cioè, un Pirovano imbattibile in condizioni bagnate".

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