Ducati, la più desiderata

Quasi tutti i piloti della top class vogliono salire sulla Desmosedici. Per i rivali è un problema. Per la Ducati… potrebbe diventarlo

Ducati, la più desiderata

Federico Porrozzi Federico Porrozzi

16 set 2023 (Aggiornato il 20 set 2023 alle 10:57)

Negli ultimi anni, la Ducati è diventata la moto più richiesta dai piloti e dai team satellite del paddock: è il frutto di un lavoro incredibile fatto nel reparto corse di Borgo Panigale ma anche il risultato di una politica virtuosa, che guarda a lungo termine e che strizza l’occhio ai giovani talenti.

A conferma di questo pensiero, ciò che è successo nelle ultime settimane in momenti differenti: ovvero l’accostamento di due campioni del mondo come Joan Mir e Marc Marquez alla “rossa” bolognese, pronti a lasciare anzitempo la Honda per approdare nel 2024 alla corte di Gresini Racing e a condividere il box con l’altro due volte iridato Alex Marquez.

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Marquez in sella a una Ducati: una difficile trattativa

Se la suggestione Mir-Gresini sembra essersi dissolta in pochi giorni, più concreta è quella relativa a Marquez senior, per la quale si aspettano sviluppi decisivi, in un caso o nell’altro, durante una delle prime tappe asiatiche.

Nel caso di Marc, sarebbe difficile per i vertici del team (più che per quelli della Casa bolognese) dire di no ad un pilota di questo calibro. Per Gresini Racing, l’arrivo di Marc significherebbe un incremento importante a livello di visibilità generale delle moto e il conseguente arrivo di sponsor danarosi. Una voce fondamentale, quest’ultima, soprattutto quando si parla di team privati, a “conduzione familiare”, per i quali possibili accordi con aziende finanziariamente solide possono garantire la sopravvivenza stessa del team. Per l’anno successivo e anche per molte stagioni a venire.

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Ducati, tra vittorie e pericoli: l'altro lato della medaglia

Indipendentemente da come andrà a finire, questa trattativa è comunque importante per capire qual è il livello (altissimo) di considerazione della moto italiana da parte del paddock della MotoGP. Se da una parte, i risultati di Bagnaia, Martin e Bezzecchi sulla Desmosedici mettono nei guai i rivali della Ducati (vedi Honda e Yamaha, tanto per fare i primi due esempi), costretti a fare promesse di nuovi progetti di moto miracolose per tenersi i “gioielli di casa”, dall’altra possono creare qualche problema di abbondanza di richieste e di gestione dei piloti.

Paolo Ciabatti, che abbiamo intervistato qualche settimana fa, si dice orgoglioso del fatto che tutti vorrebbero salire sulla Ducati. Come dargli torto? Ma, c’è un ma. C’è anche da considerare che, probabilmente, dal 2025 le Desmosedici in pista saranno sei. Due in meno rispetto alle attuali. E quindi a Borgo Panigale ci sarà bisogno di prendere le migliori decisioni. Per tenersi stretti i migliori talenti del lotto lasciando andare via, di conseguenza, quelli ai quali non sarà possibile garantire una moto. I quali, passando in altri box e salendo su altre moto, potrebbero andare a rinforzare e a rinverdire le ambizioni dei costruttori rivali della Ducati. Portando in qualche modo ad altri il know-how delle loro esperienze fatte sulla rossa di borgo Panigale.

Questo, insieme alle attese nuove moto dei costruttori rivali e alle modifiche al regolamento, saranno gli argomenti che sposteranno gli equilibri della MotoGP dei prossimi anni.

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