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Il grosso monocilindrico ha guadagnato allungo ma la fruibilità resta ottima. Merito di una ciclistica equilibrata, più stabile che agile.
10 gen 2019 (Aggiornato il 11 gen 2019 alle 12:22)
REZZATO (BS) - Dal 2017, Honda ha dotato la CRF450R di un monocilindrico potente quanto quelli della migliore concorrenza. Nel 2019, crescono ancora le prestazioni e cala il peso; È stata addirittura tolta la pedivella d'avviamento. Come al solito, la cura dei dettagli è una delle migliori, se non la migliore, della categoria e ora, finalmente, il manubrio Renthal con tubo di 22 millimetri di diametro e traversino ha lasciato il posto ad un elemento conico e i cerchi sono di colore nero.
ALLUNGO E MANEGGEVOLEZZA - In sella, tutto è al posto giusto e la maneggevolezza nello stretto è elevatissima. Per questo motivo, nei tratti veloci la CRF450R va gestita con mestiere, anche perché il nuovo motore ha più allungo del precedente, senza avere perso nulla ai bassi e medi regimi. Promosse anche le modifiche all'impianto frenante, più potente.
L'ELETTRONICA NON MANCA - Per personalizzare la risposta al comando del gas e adattare l’erogazione alle differenti condizioni di grip del tracciato, ci sono tre mappature. C'è anche il launch control con tre livelli d’intervento Unica nota stonata, la frizione; il comando è duro e ha la tendenza a prendere gioco. La CRF450R è già disponibile ad un prezzo di 9490 euro.
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