DEKRA: i difetti che causano incidenti

Rapporto sulla Sicurezza Stradale 2010
DEKRA: i difetti che causano incidenti

6 dic 2010

In quale misura i problemi tecnici possono essere causa di incidenti? Più di quanto vi aspettereste. La Dekra, prima organizzazione tecnica a livello europeo nel settore della mobilità, leader nel settore delle revisioni periodiche, ha presentato il Rapporto sulla Sicurezza Stradale 2010 dedicato alle moto, rilevando tra l’altro l’incidenza dei problemi meccanici. E su un campione di 700 moto periziate a seguito di incidente a cavallo tra il 2002 e il 2009, è emerso che 165 di queste (il 23,6%) avevano effettivamente problemi, e che 56 di queste 165 moto (cioè il 33,9%) presentavano difetti che potevano essere stati causa dell’incidente.

Al di là del dato generale, è interessante vedere quali sono i punti più deboli, sfruttando il canale più ovvio: la difettosità riscontrata nelle revisioni periodiche, obbligatorie per legge ogni due anni. Il dettaglio delle verifiche in Italia non viene registrato, ma i risultati sono assimilabili a quelli della Germania che vengono invece registrati minuziosamente. E da qui emerge che su oltre un milione e mezzo di moto verificate, il 72,5% è risultato privo di difettii e nel 18,7% ne sono stati riscontrati solo di lievi, ma sul restante 8,8% sono stati individuati problemi definiti “rilevanti”. La maggiore difettosità emerge nei gruppi ottici: 32% del totale, in particolare il catarifrangente posteriore, seguito dal proiettore anteriore, dallo stop e dalla luce di posizione; a seguire un altro gruppo che comprende perni ruote, ruote, pneumatici e sospensioni (19,2%).

Per quanto riguarda le gomme, il guaio più frequente (24,9%) riguarda l’usura, seguita con sottile distinzione dalla profondità del profilo al limite del deterioramento (11,8%), quindi dall’invecchiamento (10,4%), dalle crepe provocate dall’ozono (9,6%), dalla pressione troppo bassa (6%), da tagli e lesioni (5,1%) e dall’uso di pneumatici con produttore o misure non a norma (4,4%). Altro punto spesso oggetto di contestazione è il telaio (15,7%), e poi l’impianto frenante (12%): in pole position le pastiglie consumate (25,6%), poi sorprendentemente le leve al manubrio (13,3%), quindi l’olio dei freni (9,8%).

È stata stilata anche una tabella dei problemi riscontrati sulle 165 moto oggetto di verifica a seguito di incidente, e non stupisce scoprire che i difetti più frequenti riguardano la profondità del profilo e le condizioni dei pneumatici, seguiti dalle condizioni dei freni e dalla pressione delle gomme, quindi dalla trasmissione, con la catena come principale indiziata perché se in cattive condizioni può cadere o rompersi, eventualmente provocando il bloccaggio della ruota posteriore. Interessante infine l’andamento della difettosità in funzione dell’età: cresce col tempo, naturalmente, perché la moto invecchia, così che la difettosità lieve raddoppia nel periodo fra 3 e 9 anni, con un sensibile peggioramento dallo scadere del nono anno; la difettosità grave invece aumenta in maniera pressoché costante, arrivando anch’essa a raddoppiare nel periodo fra 3 e 9 anni ma restando sempre entro il 10%.


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