IET: il motore elettrico made in Italy

Il propulsore è dotato di frizione e cambio a 6 marce
IET: il motore elettrico made in Italy

14 ott 2010

A poche settimane dall’EICMA di Milano, la SMRE di Umbertide (PG) ha presentato in anteprima assoluta il primo motore elettrico per moto Made in Italy con frizione e cambio a sei marce. La SMRE Engineering ha realizzato il propulsore meccatronico IET (Integrated Electric Transmission) già coperto da oltre un anno di regolare brevetto inventivo sia per quanto concerne la parte meccanica, come pure sul relativo software di gestione. Il progetto è il frutto di più di duemila ore di lavoro del team di ingegneri della SMRE Engineering diretti da Samuele Mazzini (nella foto in alto) presidente dell’azienda SMRE, produttrice di avanzate tecnologie per impianti produttivi ad uso industriale. Il motore IET può essere montato su ogni tipo di moto e si avvale di uno speciale propulsore elettrico specifico per essere assemblato all’interno dei carter motore che alloggiano una frizione idraulica multi disco e un cambio a sei marce.




L’insieme è gestito da una centralina elettronica e da un avanzato software che consente di mappare il motore in base alle varie esigenze di guida o alle applicazioni. Prestazioni ed erogazione della potenza possono così essere regolate mediante un computer o palmare in dotazione; uso cittadino o impiego agonistico nelle competizioni cross, enduro, motard. L’autonomia in base alle batterie installate può arrivare a circa due ore con un aspetto molto importante per il recupero di energia simile al Kers della F1. La pit bike presentata è in grado di assicurare una velocità di 80 kmh. con una potenza di circa 16 CV.

All’EICMA di Milano verrà presentata una moto da gara con potenza di poco inferiore ai 40 CV. L’avviamento avviene all’apertura del comando gas. Le marce si innestano in sequenza come su una normalissima moto; l’unica variante è del folle tra le seconda e la terza marcia. L’applicazione del motore IET ha un costo di circa 1.500 Euro in più rispetto al prezzo di una moto al pubblico che si dovrebbe però ammortizzare nel giro di un anno grazie al risparmio di carburante; questa tecnologia consente di percorre 120 Km con circa 0.50 Euro.

Dario Agrati




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