Box del direttore: DUE BELLE STORIE

Sono quelle di Alonso e Lunetta, due giovani che possono diventare i grandi protagonisti degli anni a venire

Damiano CavallariDamiano Cavallari

29 ott 2024

La sfida per il titolo della top class del Motomondiale, quella tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin, per forza di cose monopolizza l’attenzione di gran parte degli appassionati e degli addetti ai lavori. Sullo sfondo, però, stanno man mano guadagnando i riflettori altre due belle storie.

Arrivano i giovanissimi

Arrivano dalla categoria più piccola, la Moto3. Quella dedicata ai giovani, che prenderanno il posto in futuro proprio di Bagnaia e Martin. David Alonso lo abbiamo raccontato nel numero della scorsa settimana, spiegando il percorso che l’ha portato al titolo mondiale e a centrare il record di vittorie stagionali nella classe (scavalcando un certo Valentino Rossi). Inutile nascondersi: per ciò che ha fatto vedere quest’anno, il colombiano ha tutti i numeri per diventare il nuovo Pedro Acosta. Pronto, tra qualche stagione, a sfidare proprio il “nuovo fenomeno” nella categoria regina del Motomondiale.

L’altra storia riguarda Luca Lunetta: in Thailandia, il romano ha centrato il secondo podio della stagione, migliorando quanto ottenuto ad Aragón e rendendo orgoglioso il suo team principal Paolo Simoncelli, che per lui a fine gara ha avuto parole al miele. Rispettoso, educato, umile e sorridente fuori dalla pista, Luca è aggressivo, veloce e determinato quando si spegne il semaforo rosso.

Ed è anche ambizioso: dopo il secondo posto, ha ringraziato e salutato tutti i suoi affetti (dalla squadra ai nonni “incollati” alla TV anche di notte, passando per Fabio Di Giannantonio e i suoi consigli di guida), spostando in alto l’asticella dei suoi obiettivi: «David Alonso è fortissimo, ma spero nelle ultime gare di poter battagliare con lui. Sarebbe bellissimo». Attenzione: non ha detto spavaldamente che lo farà di sicuro, ha detto che spera di farlo. È una differenza piccola ma importante. Fa capire che il ragazzo è forte ma rimane con i piedi per terra. E questo è un bene. Per il motociclismo, per noi appassionati e per la Federazione Motociclistica Italiana. Che lo sta accompagnando in questo percorso di crescita, e che potrebbe aver trovato un altro pilota su cui contare nei prossimi anni. BUONA LETTURA!

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