Transitorio a chi? | Editorale

Il 2026 dovrebbe essere l’anno “cuscinetto” in attesa dell’arrivo delle nuove moto e del nuovo regolamento. Ma gli spunti interessanti saranno comunque molti...
Transitorio a chi? | Editorale

Federico PorrozziFederico Porrozzi

Pubblicato il 18 novembre 2025, 09:43

Non abbiamo fatto in tempo a riprenderci dalla splendida doppietta Aprilia dell’ultimo round dell’anno (1-2 con Marco Bezzecchi e Raul Fernandez) e ad abituarci alla foto dei tre campioni (sotto) in occasione della serata degli Awards, che è già tempo di cambi di casacca e di nuove moto.

Già, il 2026. Ogni anno pre-rivoluzione (prevista per il 2027 con l’arrivo dei motori 850 e con aerodinamica ed elettronica sensibilmente ridotte), nel Motomondiale, è affrontato da costruttori e piloti come un momento di transizione. Di solito le Case rallentano, o abbandonano del tutto, lo sviluppo dei vecchi progetti, mentre i piloti si ritrovano in un limbo: da una parte devono prepararsi al cambiamento, dall’altra sanno che le prestazioni dell’ultimo anno del vecchio regolamento possono rivelarsi fondamentali per la conferma di un contratto o per l’approdo in nuovi box.

Ciò che sappiamo, analizzando le ultime tappe della MotoGP 2025, è che i temi da seguire saranno molti. Il prossimo anno, infatti, il piatto sarà comunque ricco: Marc Marquez andrà a caccia di quel tanto agognato decimo titolo, l’Aprilia punterà al Mondiale con Bezzecchi e (forse) con Jorge Martin, mentre Pecco Bagnaia cercherà di riscattarsi da un’annata da dimenticare e Toprak Razgatlioglu proverà a correre da protagonista anche in un campionato diverso da quella Superbike che l’ha consacrato. Questi sono soltanto alcuni degli argomenti “caldi” del 2026. Mica male, come preludio.

Guardando a casa nostra, capiremo a breve se le gesta dei vari Marquez e Bezzecchi saranno raccontate sempre dall’ormai rodata squadra di SkySportMotoGP oppure se ci saranno sorprese. Voci di paddock parlano di un possibile arrivo di Dazn (piattaforma pronta a soddisfare una richiesta economica più alta per i diritti TV da parte di Liberty Media), con Discovery rimasta un po’ alla finestra dopo i contatti avuti con il Promoter nelle ultime settimane. Vedremo come andrà a finire

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