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Federico Porrozzi
2 set 2025
L’enduro italiano continua il suo periodo d’oro. A confermarlo è lo strapotere mostrato a livello mondiale nella gara più importante della stagione per la specialità, la Sei Giorni. A Bergamo, nella lunga ed estenuante sfida a squadre tra Nazioni, la nostra ha sbaragliato gli avversari sia nel World Trophy, che nella categoria Junior, che tra i Club.
Una gara che ha confermato le qualità di piloti già affermati nelle categorie maggiori come Andrea Verona, Samuele Bernardini, Morgan Lesiardo e Manolo Morettini, ma che ha anche evidenziato come il futuro tricolore della specialità sia in ottime mani, grazie a talenti più giovani come Kevin Cristino, Manuel Verzeroli, Alberto Elgari, Luca Colorio, Valentino Corsi e Davide Mei.
È un dato da non sottovalutare, che certifica ancora di più (se mai ce ne fosse bisogno) la bontà del lavoro svolto in questi anni dalla Federazione Motociclistica Italiana e da tutto il nostro movimento, sia a livello di formazione di talenti che nella presenza di squadre e strutture in grado di accompagnare e seguire i piloti nelle varie fasi della loro carriera, in una delle specialità più impegnative del mondo delle due ruote.
Con il successo nel Trofeo Mondiale, l’Italia ha raggiunto quota sedici vittorie alla Sei Giorni: i nostri ragazzi seguono un percorso trionfale iniziato negli anni Trenta con i Grana, Gilera e Maffeis e continuato poi nel corso dei decenni con i vari Franco Gualdi, Edi Orioli, Fabio Farioli, Giovanni Sala, Mario Rinaldi, Stefano Passeri e Alessandro Botturi (tanto per citarne alcuni). Mica male...
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