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Federico Porrozzi
5 ago 2025
A metà della pausa estiva della MotoGP, ne abbiamo approfittato per fare il punto della situazione su una delle Case che stanno deludendo maggiormente in questa stagione mondiale. Stiamo parlando della Yamaha: tornata quest’anno ad avere quattro M1 sulla griglia di partenza, con il team campione del Mondo come squadra satellite (Prima Pramac) e con piloti di alto livello nel box (da Fabio Quartararo a Jack Miller, passando per Alex Rins e Miguel Oliveira), a parte qualche sporadica presenza sul podio e le pole position di El Diablo, la moto di Iwata non è ancora riuscita a esprimersi al livello che le compete per blasone e storia.
In attesa di far debuttare il nuovo motore V4, in attesa dell’arrivo di Toprak Razgatlioglu dalla Superbike e in attesa dell’epocale cambio di regolamento che potrebbe “sparigliare” le carte nel 2027, avvantaggiando chi ora si trova in difficoltà, vi offriamo un’analisi del momento difficile della Casa giapponese tra i prototipi. Intervistando in esclusiva il suo pilota più rappresentativo (Quartararo, appunto) e sentendo il parere del managing director delle corse, Paolo Pavesio.
Lo sforzo industriale e progettuale, per provare a recuperare il gap dalle moto europee (Ducati in particolare, ma anche Aprilia e KTM), è innegabile. La qualità dei piloti attuali e futuri, pure. Bisognerà capire se tutto questo lavoro e gli investimenti verranno indirizzati nel modo corretto nelle prossime due stagioni. Fondamentali per capire se la Yamaha potrà tornare a essere costantemente una grande protagonista del paddock più importante del motociclismo sportivo.
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