Oltre i fischi (scorretti) di parte del pubblico italiano. Oltre le sportellate (corrette) con Bagnaia. Oltre la cabala, che alla vigilia lo voleva potenziale vincitore della gara numero 93 in carriera. Lo stesso numero che porta sulla carena. Marc Marquez è andato oltre tutto questo, dimostrando una volta per tutte di avere la Desmosedici perfettamente in mano e il nono titolo mondiale della sua carriera in pugno. Troppa la superiorità, ma anche la tranquillità e la consapevolezza dei propri mezzi sul circuito più difficile in calendario, sia a livello tecnico che ambientale.

Molti dicevano che proprio quello del Mugello sarebbe stato il round della verità per gli obiettivi iridati del campionissimo catalano: bene, il “cannibale” ha fatto capire ancora una volta che agli altri vuole lasciare le Briciole. Impressionante la vittoria nella Sprint, in ri monta, dopo un suo errore con il launch control in griglia di partenza. Ancora più impressionan te la vittoria nella gara lunga, quando ha man tenuto i nervi saldi nello spettacolare duello iniziale con Bagnaia ma soprattutto quando, come ci ha ormai abituati, nella seconda parte di gara ha deciso di dare una lezione di guida a tutti, mettendo in sicurezza la vittoria a suon di giri veloci. Soltanto il fratello Alex, a fasi alterne, ha il potenziale per contrastarlo. Ma, onestamente, oggi sembra più un fido scudiero che un vero rivale per il titolo. BUONA LETTURA!

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